Lettera agli EE. Capitani Reggenti e al Congresso di Stato
Repubblica di San Marino 20 Agosto 2012
Ecc.mi Capitani Reggenti
S.E. Maurizio Rattini
S.E. Italo Righi
On.li Membri del Congresso di Stato
Noi sottoscritti Presidenti a nome del Comitato Paralimpico Sammarinese e dell’Associazione Attiva-Mente, con la presente vogliamo renderVi partecipi di una particolare situazione: il non riconoscimento a San Marino del Comitato Paralimpico Sammarinese (CPS).
Andremo a rappresentare per la prima volta dopo oltre 50 anni la Repubblica di San Marino alle Paralimpiadi, l’appuntamento mondiale più prestigioso per gli atleti disabili che fanno sport agonistico, senza essere riconosciuti dal proprio Paese. E’ una situazione paradossale, per la quale San Marino sicuramente brillerà in senso negativo
Il Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese (CONS), si ostina a volere tutti i soggetti sammarinesi che si occupano di sport e disabilità, nella Federazione Sport Speciali all’interno della quale appunto tutte le persone disabili con qualsiasi disabilità, dovrebbero ritrovarsi, ma tale indicazione, piuttosto che andare verso la vera inclusione delle persone disabili, tende invece a ghettizzarle (ricorda un po’ lo stesso principio oramai desueto in tutto il mondo, che si usava nel mondo della Scuola, ossia di accorpare tutti i disabili nelle cosidette “Scuole Speciali”).
Ma a parte questo, i problemi sono altri e per meglio farVi comprendere l’assurdità della situazione, di seguito diamo alcune brevissime informazioni su come è strutturato a livello mondiale, lo Sport per persone disabili:
Esistono due grandi movimenti entrambi importanti e riconosciuti dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO): Paralympic e Special Olympics.
Il primo si occupa di qualsiasi tipo di disabilità ed è puramente agonistico, nel senso che la filosofia è quella di premiare il più forte, il secondo invece si occupa esclusivamente di persone con disabilità mentale e non è agonistico, nel senso che vengono premiati tutti sulla base di appositi regolamenti.
Ebbene, Il Progetto del CPS è nato nel 2006, proprio perché la Federazione Sammarinese deputata allo sport per le persone disabili, la FSSS appunto, si stava esclusivamente occupando di Special Olimpics, disattendendo peraltro nel 2005 anche uno specifico mandato che i propri soci le avevano conferito, ossia quello di farsi carico delle pratiche per la costituzione e l’affiliazione internazionale del CPS. Infatti, furono persone “terze”, che dovettero darsi da fare, assolvendo tutte le pratiche burocratiche internazionali che sarebbero state di competenza della FSSS, ed hanno appunto dato vita formalmente al Comitato, portandolo avanti, sostenendolo e finanziandolo.
Il CPS è riconosciuto a pieno titolo a livello internazionale dal Dicembre 2011, ed il suo ruolo, almeno per quanto riguarda i rapporti internazionali, è analogo a quello del CONS nei confronti del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), con l’unica differenza che il CPS si rapporta con il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) che ha sede a Bonn, in Germania.
In buona sostanza il CPS è l’anello di congiunzione tra l’IPC e tutte le nostre Federazioni Sportive sammarinesi, in materia di sport agonistico per persone con qualsiasi disabilità. Il CPS insomma, per le peculiarità che le sono proprie inoltre, non ha alcun senso che debba stare affiliato ad una Federazione. E senza un Comitato Paralimpico Nazionale, nessun atleta disabile, anche volendolo, potrebbe diventare un campione sportivo in ambito agonistico, in quanto non ha neppure la possibilità di partecipare a manifestazioni agonistiche fuori dal proprio Paese.
Il CONS, che su queste problematiche ha sempre glissato, mostrandosi indifferente e adducendo motivazioni che non hanno alcun senso, ne sotto il profilo sociale e ne sportivo, dovrà assumersi le proprie responsabilità.
L’Associazione Attiva-Mente è da anni che segnala queste iniquità a cui nessuno ha voluto dare il giusto ascolto, nessuno si è assunto la responsabilità di dare risposte chiare, mentre chiari sono alcuni passaggi di Carte che il nostro Paese in materia di Sport ha sottoscritto, dove si parla di eguaglianza, di eliminazione di ogni forma di discriminazione, e così via.
In conclusione quindi, va detto che il CPS lo abbiamo fatto da noi, da soli, e senza ricevere alcun contributo economico dal CONS.
Pertanto, Ecc.mi Capitani Reggenti, On.li Membri del Congresso di Stato,
la bandiera di San Marino farà il suo ingresso per la prima volta alle Paralimpiadi, e per noi che abbiamo lavorato duramente per questo, andare li senza nemmeno essere riconosciuti dal proprio Paese, ci pare un qualcosa di molto umiliante, ma lo sarà anche per San Marino crediamo.
Non vogliamo né soldi e né indulgenza, ma auspichiamo che almeno il Congresso di Stato tenga conto della condizione che abbiamo descritto, ed il contesto in cui questa si realizzerà, esprimendosi con una deliberazione che ci dia un minimo di Dignità, e ci faccia sentire fieri di essere cittadini di questa Repubblica.
Per il Comitato Paralimpico Sammarinese Per Attiva-Mente
Il Presidente Il Presidente
Daniela Veronesi Mirko Tomassoni