Luca Pancalli illustra i valori dello sport paralimpico.
LUCA PANCALLI INCONTRA I RAGAZZI DELLE
SCUOLE SAMMARINESI E ILLUSTRA I VALORI DELLO SPORT PARALIMPICO: “GUARDATE AL
VALORE DELLA PERSONA CHE AVETE DAVANTI. E CON I SORRISI DELLE PARALIMPIADI COSTRUIAMO
INSIEME UN MONDO MIGLIORE”
Una lezione sui generis, non in un’aula ma di vita vera, che li ha notevolmente arricchiti sul piano personale, anche e soprattutto in prospettiva futura. E’ quella che hanno potuto vivere centottanta studenti sammarinesi (dieci classi di seconda media: 6 di Serravalle e 4 di Città) che hanno partecipato all’iniziativa “Lo sport paralimpico incontra la scuola sammarinese”, svoltasi nella Sala polivalente delle Scuole Medie di Serravalle, per far conoscere i valori a cui si ispira lo sport paralimpico, in primo luogo alle giovani generazioni. Protagonista del convegno, organizzato dal Comitato Paralimpico Sammarinese e dall’Associazione Attiva-Mente, con il patrocinio delle Segreterie di Stato a Territorio e Ambiente, Sanità e Sicurezza Sociale, Istruzione e Cultura, e del Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese, Luca Pancalli, attuale presidente del Comitato Paralimpico Italiano e l’atleta italiano paralimpico più medagliato dell’era moderna (8 ori, 6 argenti e un bronzo).
In apertura il Segretario di Stato allo sport, Matteo Fiorini, ha portato il saluto delle autorità del Titano, ricordando quale sia l’importanza dello sport ben al di là del semplice agonismo, quindi ha preso la parola Pancalli, introdotto dal giornalista e scrittore Claudio Arrigoni (ha seguito cinque edizioni della Paralimpiade estiva e tre di quella invernale), calatosi alla perfezione nei panni di coordinatore dell’incontro. “Voi siete gli uomini e le donne di domani ed è su voi che facciamo affidamento per cambiare il concetto di normalità – ha sottolineato il presidente del Cip rivolgendosi ai giovani presenti – imparando cioè ad andare oltre l’opinione comune su chi è diversamente abile. Ad esempio se incontrate un ragazzo non vedente, non dovete fermarvi a questa sua condizione, bensì rendere ragione al valore della persona, maschio o femmina che sia. E lo sport paralimpico, di cui le Paralimpiadi sono la massima espressione, è l’opportunità che si offre a queste persone per tirare fuori le capacità che hanno dentro. E grazie ai sorrisi delle Paralimpiadi possiamo davvero costruire insieme un mondo migliore e più ‘normale’”.
Al tavolo dei relatori anche Mirko Tomassoni, presidente di Attiva-Mente, che partendo dalla sua esperienza personale ha evidenziato il senso del praticare sport paralimpico, e il segretario generale del Cons, Eros Bologna. “Porto il saluto del presidente Angelo Vicini e di tutto il movimento sportivo e ringrazio gli organizzatori e gli ospiti eccellenti di questa iniziativa, davvero un’opportunità preziosa. Personalmente nel parlare di paralimpico, mi piace pensare alla tenacia e all’impegno che queste persone mettono nel superare i propri limiti. Chi di noi è incappato in un infortunio, sa quanto sia dura la riabilitazione. Ebbene ci sono persone che, a causa di un incidente o una malattia, vedono cambiare radicalmente la loro situazione e si trovano ogni giorno a dover fare i conti con grossi problemi. Una delle difficoltà che incontrano è superare l’indifferenza e in tal senso credo che l’impegno sportivo sia veramente, come si dice, maestro di vita”.
Arrigoni ha poi chiamato in causa Christian Bernardi, primo atleta sammarinese con disabilità a partecipare a una Paralimpiade, chiedendogli che cosa lo avesse colpito di più dell’esperienza a Londra 2012 (in bella mostra a fianco agli ospiti il petalo del braciere paralimpico che gli organizzatori inglesi hanno donato al Comitato Paralimpico Sammarinese a perenne ricordo della storica partecipazione). “Mi è rimasto impresso il fatto che al Villaggio Olimpico non vi fosse nemmeno uno scalino al massimo leggere salitine, – ha raccontato Bernardi, evidenziando come Londra si fosse trasformata in una città per tutti -, e poi c’erano tantissimi volontari pronti in qualsiasi momento ad aiutarci. Ben diverso insomma dalla vita complicata che ci troviamo a vivere qui, con tutte le scale che ci sono e i problemi di parcheggio per noi disabili”.
Proprio a tale situazione, dopo un emozionante filmato su Cody, bimbo americano la cui voglia di vivere è stata più forte delle diagnosi mediche, dei problemi di salute e delle tante operazioni sostenute (in sottofondo una canzone con le parole “Sogna, sogna in grande, come l’oceano…”), si ricollega l’intervento di Mahena Abbati del Consorzio San Marino 2000 (ma anche socia di Attiva-Mente dalla nascita dell’associazione dieci anni fa), teso a presentare le caratteristiche salienti del progetto ‘San Marino ospitalità senza barriere’, messo a punto per un turismo accessibile, “con una serie di percorsi ad hoc per chi ha difficoltà motorie, testati direttamente da Barbara Mazza, fondamentale per capire le necessità delle persone con esigenze specifiche”. Abbati ha chiesto ai ragazzi di riflettere e rispondere alla domanda ‘se le persone con disabilità possono venire a San Marino’, proprio “perché sarebbe di grande aiuto per noi sapere che cosa ne pensano i cittadini di domani”.
Pancalli, dimostrando ancora una volta doti di grande comunicatore, ha preso punto da questo per invitare accanto a sé uno dei ragazzi e, dopo avergli fatto provare la sedia a rotelle, ribadire come sia un semplice strumento che aiuta a muoversi le persone e non in sé l’essenza, anzi diventa persino un gioco per suo figlio, come pure per la bambina di Nicola Dutto, il pilota piemontese rimasto paraplegico a causa di un incidente di gara e presente in prima fila nella sala di Serravalle insieme alla moglie Elena (era stato protagonista di un’iniziativa analoga il 1°dicembre insieme all’amico Alex Zanotti), divenuto il primo motociclista al mondo a disputare gare fuoristrada nella sua condizione, come sottolineato da Arrigoni.
D’impatto anche le immagini del cartone animato “Il sogno paralimpico di Brent Winters”, prodotto dai Rai Fiction e Andrea Lucchetta e voluto dal Cip proprio per avvicinare i più giovani con un linguaggio a loro familiare.
Nel corso dell’incontro Luca Pancalli, che il prossimo 19 febbraio potrebbe assumere l’incarico di segretario generale del Coni, ha presentato anche il libro “Lo Specchio di Luca”, opera autobiografica scritta insieme al giornalista Giacomo Crosa che l’ha resa un romanzo. La storia di un giovane di 17 anni, “malato di sport e che sognava di disputare le Olimpiadi che si ritrova all’improvviso in una condizione diversa in seguito a una caduta da cavallo durante una competizione internazionale in Austria, dovendo re-imparare a fare tutto, dallo scrivere al tenere in mano un cucchiaino al prendere una caramella”. E lo specchio è quello che incontra quando, 4 mesi dopo l’incidente, viene portato per la prima volta fuori dalla sua stanza nel centro riabilitativo in cui si trovava. “In quel momento lui vede che è un’altra persona: allora era un ragazzino impaurito di fronte alla vita che lo aspettava, ora invece è una persona che apprezza ciò che ha ed è contento della sua vita”, ha chiosato Pancalli, ringraziando la madre per lo straordinario spirito combattivo che ha dimostrato fin dal primo momento (“lotta, lotta, lotta: non ti sentire uno sconfitto nella vita”) non facendolo sentire mai un diverso, a cominciare da dentro la famiglia.
Alcuni brani del libro (una copia per classe è stata poi donata dagli organizzatori) sono stati citati anche da Lorenzo Roata, giornalista Rai che si occupa da anni di questi temi chiamato in causa da Arrigoni. “Ragazzi, oggi potete tornare a casa con una giornata di scuola che ha aggiunto tantissimo dentro di voi: per essere magari un domani uno sportivo di valore, ma anche un uomo e una donna migliori”, le parole di Roata, che ha voluto ricordare il motto del suo programma ‘Sportabilia’, ovvero “Città, stadi e palazzetti senza barriere” e ancora “disabilità come semplice regolamento su cui misurarsi, mai pregiudizio né compassione”.
I ringraziamenti finali sono toccati giustamente a Daniela Veronesi. “Un grande grazie di cuore a un personaggio straordinario come Luca Pancalli per i suoi consigli e tutto quel che ci ha insegnato oggi e in passato. Ma grazie anche ai professori che hanno accolto il nostro invito e al preside che ha reso possibile questa iniziativa. Noi andremo avanti con il nostro impegno – ha concluso il presidente del Cps – e se conoscete qualche giovane diversamente abile che voglia praticare sport noi e le federazioni siamo a disposizione per tutti”.