IN RISPOSTA AGLI ATTACCHI DELL’ASSOCIAZIONE ATTIVA-MENTE
IN RISPOSTA AGLI ATTACCHI DELL’ASSOCIAZIONE ATTIVA-MENTE E RICHIESTA DI DIMISSIONI DALLA COMMISIONE PER L’ATTUAZIONE DELLA CONVEZIONE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITA’
Ci eravamo ripromessi di non prestarci al gioco delle polemiche mediatiche dopo aver esposto con dovizia di particolari la nostra posizione nel comunicato stampa del 28 marzo scorso sul perché della mancata partecipazione di San Marino alle Paralimpiadi di Rio 2016 (7-18 settembre), tuttavia l’ennesimo violento attacco frontale da parte del direttivo dell’associazione Attiva-Mente, con toni e modi talmente poco rispettosi che sinceramente lasciano sconcertati e si commentano da soli, ci obbliga ad esercitare quello che è il nostro diritto di replica.
Il riferimento è ovviamente al comunicato stampa di Attiva-Mente e alla richiesta inoltrata alla Commissione Sammarinese per l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilità datata 6 aprile 2016, di cui riportiamo un estratto ” …. dove senza validi motivi, si è di fatto negata da parte del Comitato Paralimpico Sammarinese a persone con disabilità sammarinesi, la possibilità del diritto di partecipare a manifestazioni sportive…”.
Quanto scritto da Attiva-Mente riporta indubbiamente delle informazioni mendaci all’unico scopo di denigrarci e per le quali non mancheremo di tutelarci nelle sedi opportune. In primo luogo chiariamo nuovamente (come da noi già evidenziato nel nostro precedente comunicato stampa) che la persona sammarinese alla quale “neghiamo” il diritto di partecipare alle Paralimpiadi di Rio 2016 è il Presidente della stessa associazione Attiva-Mente, inoltre noi non ci sogneremmo mai di negare il diritto di partecipare a manifestazioni sportive, dato che lo stesso Mirko Tomassoni ha partecipato a gare nel 2014/2015 ed è di questi giorni l’iscrizione effettuata dal Comitato Paralimpico Sammarinese alla prova di Coppa del Mondo di tiro a segno paralimpico in Polonia, che si terrà dal 28 aprile al 5 maggio 2016, nella specialità carabina ad aria compressa categoria Prone Mixed SH1. Fatti, insomma, che smentiscono quelle parole.
Per quanto concerne la partecipazione alle Paralimpiadi di Rio 2016 “il diritto di partecipare” ad una Olimpiade/Paralimpiade si acquisisce quando sul campo si guadagna la qualificazione, purtroppo Mirko Tomassoni questo diritto non l’ha acquisito e i risultati lo dimostrano.
Quando questo diritto non viene acquisito spetta al Comitato Paralimpico Nazionale decidere se richiedere o meno una carta invito, e come già più volte detto, dopo aver analizzato in seno al nostro direttivo i risultati (che non sono dati aleatori ma concreti) di Tomassoni relativi al biennio 2014/2015 si è deciso con rammarico di non procedere in tal senso per Rio 2016. Una scelta che può anche non essere condivisa (nessuno di noi ritiene infatti di possedere il dono dell’infallibilità o della verità assoluta…), specie se si è parte in causa come in questo caso, ma che era di pertinenza del direttivo (eletto democraticamente nel rispetto dello statuto, come ben sanno i membri di Attiva-Mente che nel recente passato ne hanno fatto parte salvo poi scegliere liberamente altre strade) e alla quale in ogni caso si è giunti in modo coerente con i valori dello sport, da parte di persone che operano con trasparenza e serietà dedicando il loro tempo con la finalità di promuovere nel Paese una diversa cultura e consapevolezza riguardo alla disabilità e a favore dello sport per tutti, con una serie di progetti e iniziative a tutto campo sul tema dell’inclusione.
Siamo dell’idea di non aver compiuto alcuna ‘discriminazione né arrecato nocumento all’immagine del nostro Paese’ – per usare le parole di chi sta portando avanti contro di noi una battaglia del tutto personale – e quindi non vediamo le ragioni per cui il nostro Presidente Daniela Del Din, che ci rappresenta all’interno della succitata commissione, dovrebbe rassegnare le dimissioni perché un’Associazione e il suo “presidente/atleta” non conoscono i valori dello sport e magari pensano che tutto sia dovuto anche se nulla è stato guadagnato.
Rammentiamo, comunque, per l’ennesima volta ai suddetti signori che anche grazie al Comitato Paralimpico Sammarinese l’atleta Mirko Tomassoni ha ricevuto i finanziamenti e ha potuto partecipare a gare internazionali, e che nonostante certe accuse gratuite nei nostri confronti è stato regolarmente iscritto anche alla prossima tappa di Coppa del Mondo, che si terrà in Polonia.
Detto questo, vale la pena ricordare che Tomassoni non è l’unica persona che pratica sport a San Marino, ci sono altri atleti che si impegnano e si allenano con sacrificio, serietà ed umiltà, rispettando i valori dello sport dai quali tutti quanti avremmo sempre molto da imparare.
Allora, una domanda ci sorge spontanea: se, per rifarci allo spirito decoubertiniano che viene tirato in ballo nel comunicato stampa di Attiva-Mente, per ipotesi avessimo richiesto una carta invito per Rio 2016 per un altro atleta sammarinese che cosa avrebbe detto il direttivo di quell’associazione? Magari – ed è probabile alla luce dell’accanimento che stanno dimostrando nei nostri confronti – che avremmo sprecato delle risorse (di certo limitate rispetto al ventaglio di azioni da portare avanti in questo ambito, anche per via del mancato riconoscimento, che non ci ha comunque impedito di proseguire con impegno e determinazione nella nostra attività) che potevano essere impiegate in altro modo.
Il direttivo del Comitato Paralimpico Sammarinese
COMUNICATO DI ATTIVA- MENTE
Il Direttivo dell’Associazione Attiva-Mente nella serata di ieri martedì 5 Aprile, ha preso atto delle mutevoli e inconsistenti spiegazioni del Comitato Paralimpico Sammarinese (CPS) per giustificare la non partecipazione di San Marino alle prossime Paralimpiadi di Rio 2016.
Infatti, nessuna delle volubili motivazioni succitate e a più riprese dichiarate (costi, mancato raggiungimento dei minimi per la qualificazione, assenza di atleti), ha un fondamento di verità. Per non parlare poi, dell’ultima versione espressa nel comunicato stampa del CPS, secondo la quale sostanzialmente, non si poteva correre il rischio di arrivare tra gli ultimi che, notoriamente, è un pensiero “del tutto affine” allo spirito decoubertiano.
Questo Direttivo inoltre ieri sera, ha avuto modo di valutare la reale condotta del CPS su tale vicenda, mediante ulteriori corrispondenze che ci sono giunte direttamente dall’International Paralympic Committe (IPC). Tali corrispondenze, oltre a smentire le ragioni di cui sopra, confermano inconfutabilmente come il CPS abbia ripetutamente e volutamente ignorato sino all’ultimo momento utile, gli appelli dell’IPC ad inviare loro una richiesta di “Carta Invito” per San Marino.
Pertanto, continueremo a denunciare con forza quanto accaduto e, nel frattempo, al fine di scongiurare altre discriminazioni nei confronti di persone sammarinesi con disabilità e altri atti che possano recar nocumento all’immagine del nostro Paese, riteniamo doveroso avanzare formale richiesta di dimissioni del rappresentante CPS in seno alla Commissione Sammarinese per l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilità.
Il Direttivo
San Marino 6 Aprile 2016
PS: più sotto il testo della richiesta
Spett.le
Commissione Sammarinese per l’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle persone con Disabilità.
Ill.ma Presidente
Ill.mi Membri
OGGETTO: Incompatibilità membro rispetto alle finalità della Commissione
Visto quanto emerso sulla non partecipazione di San Marino alle Paralimpiadi di Rio 2016, dove senza validi motivi, si è di fatto negata da parte del Comitato Paralimpico Sammarinese a persone con disabilità sammarinesi, la possibilità di godere del Diritto di partecipare a manifestazioni sportive, Diritto richiamato chiaramente dalla Convenzione Onu sui Diritti delle persone con Disabilità.
Considerato le finalità istitutive di codesta Spettabile Commissione, ovverosia quelle di promuovere, tutelare e monitorare l’attuazione della predetta Convenzione.
Considerata altresì la Legge 10 marzo 2015 n.28 – “Legge – quadro per l’assistenza, l’inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità”, che oltre a ribadire il medesimo Diritto istituisce la Commissione, e valutato il rapporto fiduciario tra le Associazioni e i loro rappresentanti in seno alla stessa.
Questo Consiglio Direttivo informa la S.V. che sino a quando siederà in Commissione chi, attraverso il proprio comportamento si è reso responsabile di quanto citato in premessa, l’Associazione scrivente non si riterrà più rappresentata in questa Commissione.
Il Direttivo