RIO 2016 IL COMITATO PARALIMPICO RISPONDE AD ATTIVA-MENTE
ECCO PER QUALI RAGIONI SAN MARINO NON PARTECIPERA’
ALLE PARALIMPIADI DI RIO: IL COMITATO PARALIMPICO RISPONDE
AL COMUNICATO DELL’ASSOCIAZIONE ATTIVA-MENTE
Dopo essere venuti a conoscenza del comunicato stampa divulgato dall’associazione Attiva-Mente, che ci vede direttamente chiamati in causa, anche con alcune insinuazioni poco piacevoli, come Comitato Paralimpico Sammarinese riteniamo doverosa una risposta per chiarire quali siano “le vere ragioni della mancata partecipazione di San Marino alle prossime Paralimpiadi di Rio 2016” (per utilizzare le stesse parole del direttivo di Attiva-Mente), in programma dal 7 al 18 settembre.
Tanto per essere chiari e non nascondersi dietro alle parole, il “qualcuno a cui neghiamo inspiegabilmente la possibilità di partecipare a queste Paralimpiadi” è Mirko Tomassoni, sport praticato Tiro a Segno specialità carabina ad aria compressa categoria Prone Mixed SH1, Presidente della stessa associazione Attiva-Mente.
Come già comunicato a suo tempo al diretto interessato e al tecnico della Federazione Sammarinese Tiro a Segno che lo segue, Giorgio Paolini, in forma scritta, la richiesta di partecipazione alle Paralimpiadi di Rio tramite l’eventuale richiesta di una wild card è stata discussa all’interno del nostro direttivo, analizzando in particolare i risultati ottenuti nel periodo 2014/2015 da Tomassoni (nel dettaglio 2014 Mondiale Germania punteggio 600.8, classificato 85/85 – 2015 Coppa del Mondo Gran Bretagna punteggio 600.5, classificato 22/23; – 2015 Coppa del Mondo Croazia punteggio 587.3, classificato 60/60), e in quella sede è stato deciso di non chiedere una carta invito per Rio in quanto non ne esistevano le condizioni.
Siamo i primi ad essere rammaricati del fatto di non poter vedere sventolare la nostra bandiera biancazzurra in un appuntamento tanto prestigioso e nel non poter rivivere le emozioni indimenticabili di Londra 2012, ma vale la pena ricordare che quando parliamo di Olimpiadi o Paralimpiadi, parliamo di sport ad alto livello ed è normale che per parteciparvi si debba avere una media di buoni, se non ottimi punteggi, e comunque risultati all’altezza. Ci dispiace molto altresì leggere che San Marino è uno dei Paesi che non potrà mai avere atleti in grado di esprimere dei punteggi accettabili per partecipare alle Paralimpiadi di diritto, noi siamo convinti del contrario: portiamo ad esempio lo sport olimpico sammarinese.
Purtroppo quando si pratica sport a certi livelli i sacrifici sono veramente tanti e molto spesso, ogni sportivo lo sa, non sempre vengono ripagati dai risultati, ma lo sport si pratica principalmente per passione, è fondamentalmente una gara contro se stessi per cercare di raggiungere e se possibile superare i propri limiti. Capiamo l’amarezza di Mirko (chi non l’avrebbe…) ma noi l’esortiamo a continuare ad allenarsi con passione e provare a qualificarsi per le prossime Paralimpiadi: nulla è perduto, avendo iniziato a praticare questo sport solo dal 2014.
Contrariamente a quanto sostenuto da Attiva-Mente, la decisione di non andare a Rio non ha secondi fini, lo dimostra il fatto che è già stato approvato il progetto predisposto proprio per Tomassoni e presentato dalla Federazione Sammarinese Tiro a Segno al Cons, per avere lo stanziamento dei fondi che gli permetterà, anche nel 2016, di allenarsi e partecipare alle gare, anche internazionali.
Garantiamo inoltre ad Attiva-Mente che noi agiamo in maniera molto “coerente con i valori dello sport”, con la finalità di promuovere nel Paese una diversa cultura e consapevolezza riguardo alla disabilità e a favore dello sport per tutti. Proprio per questo motivo operiamo con trasparenza e serietà, e cerchiamo con le nostre limitate possibilità economiche, per le quali ringraziamo tutti i nostri sostenitori, di fornire agli atleti e a coloro che si vogliono avvicinare al mondo dello sport paralimpico la presenza di un gruppo di professionisti (psicologo, nutrizionista, mental trainer ecc…) a titolo completamente gratuito, dei quali anche lo stesso Mirko Tomassoni ha potuto usufruire, quando ha voluto. E non ci sembra il caso di stare ad elencare qui tutte le altre attività che portiamo avanti, chi fosse interessato le può visionare sul nostro sito www.paralympic.sm.
Riteniamo che quello che Attiva-Mente ha scritto nel suo comunicato stampa si commenti da solo: affermazioni che ci lasciano molta amarezza, ma non per questo non continueremo a lottare per lo sport, per i suoi veri valori e per quello in cui crediamo!!
Questa è la nostra posizione e ci teniamo a precisare che sull’argomento non invieremo altre comunicazioni, non prestandoci al gioco delle polemiche attraverso un inutile ‘botta e risposta’ mediatico. Proprio per tale ragione, essendo venuti a conoscenza anche dell’ulteriore comunicato stampa inviato domenica 27da Mirko Tomassoni (riferito a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa che ci hanno interpellato per concederci una replica al comunicato pre-pasquale), vogliamo solo sottolineare che visto che lui parla di società inclusiva, noi siamo a favore di questi principi, infatti per quanto ci riguarda si parla di atleti e nello sport – si sa – chi fa i risultati raggiunge gli obiettivi, nessuno viene inviato ad una Paralimpiade/Olimpiade per pietismo o altro.
Il direttivo del Comitato Paralimpico Sammarinese
DI SEGUITO IL COMUNICATO DI ATTIVA-MENTE :
Il Direttivo di Attiva-Mente riunito in data 24 Marzo ha preso atto dell’oramai certa non partecipazione di San Marino alle prossime Paralimpiadi di Rio 2016, l’appuntamento quadriennale più prestigioso per quanto riguarda lo Sport. Quest’anno sono attesi a Rio de Janeiro 4.500 Atleti con disabilità in rappresentanza di oltre ben 160 Paesi. Purtroppo però, San Marino non sarà tra questi.
La nostra piccola Repubblica dunque, non rivivrà l’esperienza indimenticabile di Londra 2012.
Con molto rammarico chiediamo all’attuale guida del Comitato Paralimpico Sammarinese (CPS), quali siano le vere ragioni di questa defezione, poiché rende alquanto perplessi il fatto che, nonostante l’International Paralympic Committe (IPC) esorti quei Paesi che non hanno atleti in grado di esprimere il livello minimo di risultato previsto dal regolamento, a richiedere le cosiddette “Carte Invito”, il CPS non abbia ritenuto di predisporre e proporre un Progetto con i relativi costi, e avanzare tale richiesta all’IPC come fece la precedente Dirigenza del CPS nel 2012.
Le motivazioni addotte pubblicamente per giustificare la non partecipazione alle Paralimpiadi non convincono e temiamo, invece, che all’interno del CPS si sia instillato un modo di operare poco coerente con i valori dello Sport, negando inspiegabilmente a qualcuno la possibilità di partecipare a queste Paralimpiadi.
Un aspetto questo, che se non smentito o chiarito, va a configurare un qualcosa di molto grave e, come cittadini, reputiamo altresì gravissimo che il CPS così facendo, abbia di fatto negato al nostro intero Paese, la possibilità di mostrare a livello planetario la propria vicinanza a certi valori, anche semplicemente con lo sventolio della propria cara bandiera bianco-azzurra.